Nel panorama multiculturale dell'Asia, esiste un ricco filone di esperienza ancestrale nell'utilizzo del sapere erboristico per curare il corpo con erbe potenti, e questa tradizione è profondamente radicata e tramandata da numerose generazioni. Tra le tante piante efficaci adottate, l'olio di eucalipto occupa un posto particolare grazie al suo odore camforaceo, poiché la percezione di questa fragranza è caratteristica e strettamente associata alle antiche tradizioni. La storia del suo utilizzo, che va dalle cime nebbiose dei luoghi di origine ai mercati erboristici affollati e alle farmacie del continente asiatico, rivela molto riguardo al suo valore e alla sua ampia applicazione nelle formulazioni tradizionali.
Sebbene originario dell'Australia, l'eucalipto fu accolto nella tradizione erboristica asiatica secoli fa, probabilmente grazie al commercio. Il suo forte odore e i benefici percepiti lo resero rapidamente adatto all'inserimento in pratiche di guarigione locali. Le sue principali applicazioni erano regolarmente rivolte alla salute respiratoria. Il suo utilizzo più esteso ebbe luogo in vaste aree, sia nei climi tropicali del Sud-Est asiatico che in quelli più freschi del Nord-Est asiatico, e l'olio di eucalipto divenne un ingrediente essenziale di preparati destinati a favorire la respirazione. Veniva spesso utilizzato come parte di una miscela aromatica per inalazioni a vapore: poche gocce messe nell'acqua calda per alleviare il senso di congestione. Veniva efficacemente mescolato in balsami e unguenti rilassanti, applicati tradizionalmente sul petto e sulla schiena, sfruttando il suo potente aroma per offrire sollievo durante i periodi di malessere stagionale.
L'olio di eucalipto (noto anche come Tailparna) nell'Ayurveda, il sistema sanitario indiano antico, ha un suo posto nella tradizione degli oli erboristici specializzati chiamati tailas. Queste miscele multistrato, composte da numerose erbe diverse amalgamate in una base oleosa, contenevano spesso eucalipto per la sua capacità di favorire un respiro libero e tranquillizzare. Il suo profumo rinfrescante era inoltre apprezzato per indurre lucidità e attenzione.
Rivolgendosi ai continenti orientali, i tradizionali artigiani della Cina e dei paesi vicini utilizzavano l'olio di eucalipto nelle loro pratiche, che potevano essere tradizionalmente incluse in schemi che trattavano gli elementi esterni e l'armonia interna. La sua sensazione rinfrescante e il suo odore pungente lo rendevano un ingrediente adatto alla preparazione di formule destinate a produrre un effetto di freschezza oppure per eliminare l'energia bloccata. Può essere presente in unguenti esterni da applicare dopo l'attività fisica o in preparati aromatici utilizzati nei periodi di cambio stagione.
L'eucalipto divenne facilmente popolare nelle tradizioni dell'Asia sud-orientale, fondamentalmente basate sull'abbondanza della foresta pluviale. Il suo olio divenne un componente diffuso negli oli o nei medicinali classici indonesiani, malesi, thailandesi o filippini (minyak o ubat). Oltre alla terapia ossigenica, utilizzavano frequentemente la natura aromatica dell'olio di eucalipto per applicarlo sul corpo dopo il parto, al fine di favorire un senso di rilassamento ai muscoli e alle articolazioni oppure come sollievo rinfrescante per la pelle, specialmente nei climi umidi. È addirittura presente nelle consuetudini tradizionali del bagno, che ne determinano l'uso nei rituali di purificazione e di rinvigorimento.
L'aggiunta dell'olio di eucalipto non era funzionale, bensì culturale. Il suo forte aroma pulito conferiva una proprietà simile alla purificazione e alla sua capacità di allontanare influenze indesiderate in altre tradizioni popolari. Tradizionalmente, la raccolta delle foglie e la distillazione dell'olio stesso avvenivano in momenti di valore tradizionale, spesso tramandati tra generazioni all'interno di una famiglia o addirittura da un gruppo preciso all'interno di una comunità.
Più importante, l'olio di eucalipto era raramente utilizzato da solo dai tradizionali erboristi. Era la sinergia che si riteneva conferirgli potenza. Veniva abilmente miscelato con una varietà di altre erbe locali, possibilmente riscaldanti come zenzero o chiodi di garofano, altri aromi pungenti come canfora o varietà di menta, oppure resine calmanti. L'esperienza nell'uso di come mescolarlo, in quali proporzioni e con quali vettori era inestimabile, e veniva trasmessa come preliminare di valore. La via di somministrazione, mediante inalazione, massaggio o attraverso l'acqua del bagno, era inoltre attentamente valutata in relazione all'intera formulazione e al risultato atteso.
L'olio di eucalipto è solo una testimonianza dello scambio e del riutilizzo che contraddistinguono i tradizionali sistemi di erboristeria asiatica. Grazie alle sue potenti proprietà sensoriali e alle notevoli capacità operative, in particolare per quanto riguarda la respirazione e il comfort esterno, si è integrato con le sue origini fino a diventare un rappresentante aromatico in un'infinità di preparazioni locali. Il fatto che sia rimasto nei secoli all'interno di miscele classiche sempre come componente gradito della comunità e mai come entità isolata, indica un alto sviluppo del senso di sinergia botanica, una caratteristica che costituisce il ricco patrimonio erboristico dell'Oriente. È ancora oggi un pregevole filo dolce che intreccia la storia continua delle pratiche tradizionali di benessere in tutto il continente.